venerdì 15 novembre 2013

L'ultimo volo Cap.5


Capitolo Quinto
SWEET NOVEMBER
(parte seconda)

Ormai quei destini si erano incrociati nuovamente, forse il fato non aveva proprio agito da solo, ma Monnie era davvero decisa a non perdere Nik per nessuna ragione al mondo. Così, dopo essersi visti, entrambi sapevano che sarebbero salutati, parlati e nessuno dei due avrebbe riaperto le ferite inflitte in estate, perché in fondo, chi avrebbe avuto ancora il coraggio di parlare di ciò che si era consumato tra loro, tra le lenzuola?
Monnie era comunque felice, trepidante, allegra con un filo di malinconia nel cuore: aveva tutta la sala sott’occhio, con lo sguardo ammiccante controllava tutti gli spostamenti del giovane medico, e soprattutto se Lauren era lì con lui e con Josep. Ultimamente la ragazzina arguta dal caschetto biondo era diventata onnipresente nella comitiva di Josep,  e Monnie sapeva bene il perché. Una volta accadde, a casa di Seth e Monnie, che Lauren parlasse del più e del meno con Monnie, e che le  chiedesse espressamente di come fosse finita tra lei e Nik. Monnie allora, confermando nella sua testa tutti i suoi sospetti nei confronti della biondina ossigenata, rispose vagamente dicendole che loro erano solo amici e che lei stava con un altro uomo, Fabien. L’espressione che fece Lauren era chiara: dentro di sé sapeva che aveva una possibile rivale in meno e che poteva fiondarsi su Nik. Già, proprio fiondarsi e così fu. Di ciò che successe tra Nik e Lauren, Monnie non lo seppe mai, se fu solo sesso o “amore”, ma se lo immaginò tante volte e dentro di sé doveva trovare la forza di sopportare il tarlo della gelosia e l’unica cosa che poteva fare era quella di osservare e di vedere se loro due uscissero insieme come coppia o come nulla. Poteva sopportare l’idea di essere stata “sconfitta” da una bassa-vipera-acida-rinsecchita-ossigenata-falsa-ipocrita ragazza di ventinove anni? Ecco, Monnie pensava questo della tipa tanto cara a Seth, ma con la quale lei non aveva mai legato, pur essendo anche una vecchia collega di corso quando Monnie frequentò un anno presso la sua stessa facoltà insieme a Seth.
Quella sera, intanto, Lauren non era presente e Monnie almeno ne era contenta. Una in meno, pensava. Lui indossava una camicia bianca, una giacca color cammello che contrastava con il marrone profondo dei suoi occhi, un paio di jeans blu scuro e mocassini nocciola. Il suo stile, i suoi movimenti, il suo fare elegante, il suo profilo e quelle labbra: Monnie ne era tremendamente ipnotizzata che quasi non riusciva a credere di aver baciato quelle stesse labbra che avevano pronunciato quelle taglienti parole a luglio, e nonostante tutto, lei lo amava ancora.
Le luci fioche della sala, la musica ad alto volume e alla fine si salutarono, perché anche evitarsi non sarebbe servito a nulla. Tutto accadde perché Josep incrociò lo sguardo di Monnie e degli altri ragazzi dell’associazione, tra cui Piek. Due baci accennati nel saluto, lei percepiva l’imbarazzo di Nik, palpabile nelle suoi gesti e movimenti, mentre i suoi occhi brillavano. Brillavano, come quando gli occhi sono pieni di emozione, ma lei non disse niente e cercò di trattarlo come gli altri, anche se il suo cuore stava esplodendo e le parole le uscivano a malapena. Lui, con tono scherzoso, le chiese “ Ma come sei vestita stasera? Di cosa ti sei vestita?” mentre lei, con un eccesso di sarcasmo, a causa delle sue stesse incontrollabili emozioni,  rispose “Beh, tu cosa pensi? E’ abbastanza chiaro,no? Da strega!”. Poi le si rivolse ad un altro amico della sua comitiva e diede a lui le attenzioni che avrebbe voluto dedicare a Nik, perché stava diventando ingestibile quel dialogo tra loro: troppe spaccature, troppa rabbia e lacrime non espresse, ma Monnie non se ne rendeva conto e neanche lui con lei.

Dopo quelle fugaci parole di cortesia, ognuno riprese la sua comitiva e si allontanò,  chi nella sala, in pista a ballare, chi invece a prendere ancora qualche cocktail al bar. Monnie , Piek e gli altri nuovi conoscenti decisero di andare a ballare e per lei fu un toccasana per i suoi poveri nervi, tutti rizzati dalle emozioni contrastanti che solo Nik sapeva creare. Non amante di feste e festini, Nik aveva scelto invece di trovare qualche posto tranquillo per parlare e conversare con i suoi amici. Capitò ancora, durante lo svolgimento della serata, di tornare ad incrociarsi con gli occhi, ma ogni volta Monnie li abbassava: vedere in lui qualcosa che non concretizzava in azione,  faceva male, dentro. Poi, mentre si ballava tutti quanti nella sala centrale del locale, ecco che spuntò Lauren, come un fungo velenoso! Probabilmente nessuno si accorse dell’espressione sconvolta di Monnie quando vide Lauren, ed addirittura lei la venne a cercare per salutarla insieme a Josep, quasi come per farsi perdonare una presenza non gradita. Inutile dire che poi, la tipa si attaccò stile “cozza sullo scoglio” agli amici di Josep, a Nik in primiis, come era scontato che fosse. Monnie osservava attentamente ogni singolo spostamento di Lauren, li controllava come fossero ladri e tra se e se non riusciva a credere come quella ragazza avesse potuto essere presente in quella situazione! Purtroppo la gelosia tira fuori parti di noi che non conosciamo nemmeno e questo Monnie non lo sapeva ancora. Poi ancora, nella confusione e nella penombra Monnie vide Nik che cercava di attacare bottone con un’altra ragazza, e si chiedeva perché, per quanto non fosse così distante da lui, perché lui non la cercasse, anche solo per parlare? Improvvisamente era diventata così repugnante  per lui, da evitare come la peste? Quando la serata finì e molti ragazzi andarono via, Monnie trovò ancora Josep e Nik  che si intrattenevano con altre ragazze. Si salutarono, poche parole e Monnie tornò a casa. Silenziosa, infranta, sconfitta: non sembrava poi così dolce questo inizio di Novembre. 

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