venerdì 1 novembre 2013

L'ultimo volo Cap.4

Capitolo Quarto
    LE STAGIONI DELL’AMORE
(parte prima)

Luglio si concluse senza altri colpi di scena. Anzi, l’ultimo atto tra Monnie e Nik si ebbe una serata terribilmente calda, una cena organizzata a casa di Monnie tra diversi amici, tra cui anche Josep, il caro amico del fidanzato di Jovy. Non era molto predisposta, ma cercando di non pensare più alla forte delusione ricevuta, chiese a Josep di chiedere a se anche Nik voleva partecipare ad una serata in comitiva, proprio come prima di tutto, come “amici”. Questa volta però non voleva parlargli o sentirsi un altro rifiuto, quindi lo chiese indirettamente a Josep. Niente aspettative questa volta per Monnie, voleva solo organizzare una serata piacevole,  una cena con i fiocchi per tutti visto che era molto brava dilettarsi in cucina, estrosa e creativa, come nel suo lavoro.
Il menù della cena era pronto, gli ingredienti pure e gli invitati stavano per arrivare. Nel pomeriggio una telefonata sorprese Monnie: il numero di Nik sul display del telefono.
-Pronto?-  gli rispose. – Ciao, sono io. Come va? Che fai?- disse lui. –Scusa, ma chi sei?- mentì Monnie, poiché avrebbe riconosciuto il suo numero di telefono tra le infinte combinazioni di numeri. – Sono Nik. Non mi riconosci?-. 
– Ah ciao Nik, non sapevo fossi tu. Non mi aspettavo che chiamassi-. 
Verità. Monnie non aveva considerato la possibilità che lui venisse lo stesso a quella riunione tra amici, a casa sua, dove aveva messo piede poco più di un mese prima.- Quindi stasera cosa mi farai mangiare?- disse lui e Monnie rimase ancora più sorpresa, sarebbe davvero venuto insieme a tutti? Quella sera vi erano gli amici di sempre, alcune sue colleghe intime di lavoro,  Jovy e il suo fidanzato, altri amici, Josep e Nik. Come se niente fosse successo,  tutto e tutti erano lì a mangiare quelle squisite pennette al pistacchio da lei cucinate. Monnie era molto felice e in cuor suo sperava che le incomprensioni tra lei e Nik si potessero risolvere con una semplice amicizia e che da quella sera ne avrebbe riso insieme a lui, come se in fondo non fosse accaduto nulla tra loro. La serata procedeva bene, tutti si divertivano e sembravano soddisfatti delle pietanze, soprattutto delle pennette, che Monnie non sapeva fossero il piatto preferito di Nik. 
E tra loro, scambi di parole, pochi sguardi, perché Monnie voleva rilassarsi e non decifrare tutta la serata gli sguardi ambigui di Nik, così non appena i suo occhi incrociavano quelli magnetici di Nik, lei spostavava lo sguardo verso gli altri commensali, cercando di stare lontana il più possibile da lui. Si scambiarono qualche battuta, fossero stati sempre amici, come quando Monnie e Josep si parlavano riguardo al numero degli invitati e alludendo al fatto che Nik si fosse aggiunto all’ultimo momento, Josep disse – Ma sei sempre tu! Perché non la chiamavi (riferendosi a Monnie), invece di farla aspettare?- Nik, scherzando, rispose :- Ma io l’ho chiamata!Ti ho telefonato oggi, vero?- rivolgendosi a Monnie e lei rispose subito, sorridendo, :- Certo Nik, quando si tratta di mangiare, certo che mi chiami! – E tutti, si misero a ridere, anche loro che si guardarono, dentro.

Una serata tranquilla, serena, speciale. Alla fine Monnie accompagnò Josep e Nik alla porta, due parole di saluto. Nik scimmiottava con Monnie proprio lì davanti a quel portone, con le stesse luci e lo specchio del mobile di fronte che rifletteva una scena già vista, solo che non c’erano più i suoi baci passionali e la lingerié trasparente di Monnie. Tutto era già diverso, tranne quello che lei provava ancora per lui.

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