lunedì 7 ottobre 2013

L'ultimo volo Cap.2

Capitolo 2
EROS E THANATOS 
(parte prima)


Aver fatto l’amore con Nik fu l’esperienza più devastante per Monnie negli ultimi nove mesi. La prima volta accadde in una maniera al quanto bizzarra: una sera di un lunedì di giugno lei rientrava a casa da una serata normale tra amici, la solita amica del cuore Jovy e la sua comitiva. Una sera come tante, una sera speciale! Mentre Monnie era ancora in macchina, non lontano dalla sua abitazione, un colpo di testa le disse di mandare un messaggio  a Nick, che era quasi mezzanotte. “Che fai? Sei ancora sveglio?”  e lui rispose “Si, ancora. E tu? Dove sei?”. Monnie si sentì incoraggiata: per mesi aveva cercato di stabilire un contatto, una comunicazione vera con questa persona così sfuggente, che sembrava essere interessata a lei, ma poi era pronto ad allontanarla violentemente con la sua indifferenza ..una persona enigmatica, insomma! Ma Monnie era già follemente innamorata, così presa da una tale emozione, sin dalla sera del loro primo incontro, che nei successivi tre mesi, nei loro fugaci incontri, eventi del tutto casuali, ella non riusciva a nascondere la sua reazione di stupore ed imbarazzo nei confronti di Nik, tanto che le loro conversazioni erano un po’ vuote e scarne di significato, mentre Monnie aspirava a conoscerlo davvero, sempre di più..E per quanto il suo lavoro di maestra d’asilo assorbisse buona parte della giornata, il restante lo impiegava per capire e crucciarsi dei comportamenti ambigui di quel giovane medico dal sorriso disarmante.
Nonostante la razionalità, l’amore si configura come un insieme di emozioni positive che Monnie non provava più da molto tempo, setticemia del cuore, e quindi era comprensibile, come in quella situazione, che lei perdesse il senno della ragione, o meglio lei perdesse parte di sé. Un sera, pochi istanti, ed il percorso della sua vita cambiò radicalmente.

Lo scambio dei messaggi notturni tra lei e Nik, quella notte, si conclusero con una sorta di appuntamento a casa di Monnie. Appuntamento? A mezzanotte inoltrata? A casa di Monnie? Seth non era a casa quella sera, era ritornato da un paio di giorni nella sua città natale per occuparsi di alcune faccende di famiglia e per qualche giorno non sarebbe stato in casa con Monnie, quindi l’appartamento era libero e non c’era nessun altro.  Non appena lei arrivò a casa, non credeva vero a quello che aveva appena fatto: aver dato un appuntamento erotico a Nik, a lui, con il quale avrebbe voluto solo parlare ore ed ore solo per potergli stare vicino, sentire la sua voce , guardare le sue labbra muoversi ed innamorarsi delle sue palpebre quando sbattono velocemente quando certi sguardi si fanno tanto intensi che inizia dolcemente a balbettare. Monnie non era più sul pianeta Terra ma era volata su Venere e non aveva alcuna intenzione di ritornare indietro. Quella notte di lunedì, con il caldo che anticipa il solstizio d’estate, il loro incontro lasciò il segno, anzi una ferita profonda in Monnie, perché fare l’amore, a senso unico, taglia il cuore e le speranze, ma questo lei non lo sapeva perché lei non conosceva altro modo per parlare sinceramente a Nik. E quando lui giunse nel suo appartamento, dopo l’imbarazzo generale di quella visita, lui improvvisamente la abbracciò da dietro e le mani di Nik iniziarono a bramare i suoi fianchi,  lei si sentì il corpo gelare ed ardere contemporaneamente. Fare l’amore a senso unico può far male, ma Monnie era troppo innamorata per non sentirsi morire in quello stato di estasi.

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