martedì 31 dicembre 2013

L'ultimo volo Cap.8

Capitolo Ottavo
DENTRO A MIEI OCCHI
(parte prima)

Quando Monnie si trovava sola  sdraiata sul suo letto, guardando le pareti della sua camera da letto, riusciva a leggere la storia dei suoi ultimi dodici mesi passati in quella nuova casa, dopo la separazione da James ed i  mesi di convivenza con lui. Come sorpresa, notava come quelle pareti bianche attorno a le si fossero riempite di foto, di attimi, di ricordi che aveva già rimosso e sovrapposti ad altri, soprattutto nella parete sulla sua sinistra. Un parete ampia, bianca, con adesso alcune foto del suo ultimo viaggio all’estero, poi il piccolo calendario vintage con immagini di rare piante e fiori accanto al grande calendario, che le ricordava inesorabilmente di come gli  eventi fluiscono. Andando avanti con lo sguardo   c’era l’interruttore doppio del lampadario, la porta antica della stanza e proseguire nella parete di fronte, il radiatore per scaldare le notti gelide di Monnie, e sopra le sue foto, i suoi amici, e gli attimi di allegria del suo party di specializzazione. Poi la grande credenza che rendeva particolare tutta la stanza con i suoi oggetti: quelli  colorati di uso quotidiano, gli strumenti del trucco, i profumi, i suo monili, i ricordi e gadget sparsi, i suoi calici da vino, i fiori finti che illuminavano la stanza, la sua macchina fotografica professionale. Proseguendo, alla fine della grande credenza, un’altra parete bianca, qualche piccolo quadretto senza importanza. Ad angolo c’era la piantana nera che aveva illuminato dolcemente anche il viso di Nik. La parete di destra, a partire dalla piantana, era interrotta dall’unica grande finestra che accoglieva le tende velate, che incorniciavano la grande scrivania di legno ed il piano in vetro nero su cui erano poggiate le chiavi, il laptop e i libri mai letti. Continuando ancora si vedeva uno scorcio di parete bianca con appesa fogli con frasi incoraggianti e il piccolo armadio di Monnie. Alzando gli occhi verso la parete dietro lei, riusciva a vedere le sue stelle viola, alternate in un disegno casuale con le foto dei suoi grandi occhi blu, che Seth aveva scattato per lei, ed alcune foto di fiori e paesaggi che aveva fotografato durante il suo viaggio in Africa, ai primi di Giugno, viaggio nel quale espresse “quel” desiderio, che la stella cadente realizzò poche settimane dopo. Inutile dirlo ma quel desiderio era Nik, e si avverò…anche se con risvolti che Monnie non capì mai, perché non c’era logica dietro i comportamenti del medico, ma solo paura di tornare ad amare.

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