Capitolo Tredicesimo
UNA BRAVA RAGAZZA
(parte seconda)
Inevitabile
che alla fine della serata, dopo anche un giro folle in centro, mentre lei lo
stava tranquillamente salutando, lui la baciò in un modo che lei voleva: l’attrazione
mentale e fisica per l’ingegnere c’era, era tanta, ma l’unico contatto che si
sentiva di concedergli erano solo le sue labbra. Così, da quella sera, si continuarono
a vedere, a sentirsi, a scherzare, a baciarsi perché gli andava ad entrambi.
Questa volta in Monnie aumentava la consapevolezza di non voler bruciare le
tappe, di nutrire senza fretta quella conoscenza, concedendosi solo a quello
scambio emotivo, già profondo per lei. In fondo erano “perfetti”: entrambi
stavano bene e lei lo avvertiva, erano molto affini che non le sembrava vero,
erano molto attratti l’uno dall’altro, e per circa una ventina giorni Nik era
scomparso dai suoi pensieri. Cioè, non che lei avesse dimenticato, ma si
rendeva conto che la loro situazione sarebbe dovuta essere come quella sua con
Taninem e per questo allontanava il suo ricordo dalla sua testa. Successe poi
che Nik le mandò un messaggio al telefono, ma lei rispose laconicamente: stava
succedendo l’inevitabile, ovvero alcune corde mentali erano state toccate e il
suo sentirsi a e a suo agio con un quasi semi-sconosciuto era un evento che non
voleva sciupare. Voleva guardare avanti, senza più trascinarsi il passato e
questo le sembrava dovuto. Risate, baci, carezze tranquille, e un senso di
benessere distensivo. La complicità con
Taninem era diventata tale che per due volte lei lo fece salire da lei, ma non
per amore, ma per amicizia. Niente sesso o altro, solo la voglia di stare bene
e guardarsi qualche film in compagnia. Era una sensazione rilassante, dagli
effetti benefici per l’anima, quella di
stare insieme, senza aver addosso la fretta del sesso. Il silenzio e il
parlarsi durante la visione di un film le ricordava attimi di vita con James,
quei momenti che avevano condiviso come amici, più che come fidanzati. Gli
abbracci, di quelli che ti calmano, ed i baci sinceri che si scambiano le
coppie già rodate, di quelli che ti fanno sentire la presenza, il calore della
vita, senza per questo incendiarsi continuamente di passione. Quelli ci furono
pure, ma non presero mai il sopravvento, anche se Monnie lo desiderava tanto e
per Taninem era lo stesso, ed era tutto quasi perfetto. Quasi perfetto.
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