domenica 23 marzo 2014

L'ultimo volo Cap.12

Capitolo Dodicesimo
UN’ALTRA BOCCA DA BACIARE
(parte prima)

Ogni volta che l’idea dell’amore scivolava dalle mani di Monnie, capitava sempre di incontrare nuovamente Nik, e non solo nei sogni o in eventuali sosia, ma anche dal vivo. Sapendo che il rapporto con Vemis era iniziato troppo presto e così presto si sarebbe bruciato, l’unica certezza che conservava nel cuore era il pensiero dell’unica persona per cui aveva provato quelle emozioni,  sensazioni e sentimenti. Durante il mese trascorso a desiderare il designer , Monnie aveva accantonato i suoi pensieri, aveva smesso di fare paragoni e quando lo baciava sentiva davvero le sue labbra, non fantasticando più sulle belle labbra disegnate del suo giovane e affascinante medico personale. Questo rappresentava una piccola vittoria, nella speranza di superare quell’indomabile pensiero di stare vicino a lui.
Entrambi, però, si “scontrarono” nuovamente durante un party di primavera. Nonostante l’amaro per essersi allontanata da Vemis, Monnie, era raggiante e per l’occasione aveva deciso di indossare un abito particolare, estroso come lei per sentirsi più bella, per sentirsi desiderata, per sentirsi amata. Era riuscita a convincere a Jovy ed Agosh, Andrius ed altri amici a partecipare a quella serata, e c’erano anche le altre sue amiche, quelle che mesi dopo l’avrebbero sorretta e sostenuta dopo l’inevitabile fregatura del cuore che seguì durante i mesi estivi. Intanto Monnie non sapeva niente del futuro , sapeva solo che quella sera ci sarebbe potuto essere anche Nik, e questo le bastava per essere eccitata senza volerlo ammettere, perché, in fondo, era curiosa di capire cosa avrebbe provato il suo corpo ed il suo cuore alla sua vista, dopo aver “amato” qualcuno che non era lui.
Si ritrovarono a salutarsi quasi per caso: Jovy era passata avanti con alcuni cocktail in mano, aveva salutato Nik e Monnie dietro di lei. 
Uno suo sguardo fulminio, Monnie, traballante sui tacchi alti per l’emozione, cercava di darsi tono, fece poi un bel respiro e salutò Nik, come un conoscente qualunque. 

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