venerdì 3 gennaio 2014

L'ultimo volo Cap. 9

Capitolo Nono
NESSUNA RISPOSTA
(parte prima)

I mesi di Gennaio e Febbraio del nuovo anno non furono molto stimolanti per il suo  lavoro che vide una brusca caduta, in quanto la sua opera di collaborazione nell’asilo in cui lavorava da diversi anni era giunta oramai agli sgoccioli e molto probabilmente non ci sarebbe stato un rinnovo contrattuale. Per questo motivo, ultimamente l’umore di Monnie era piuttosto altalenante: alcuni giorni era piena di speranze, altri invece sprofondava nel pessimismo peggiore. Jovy cercava di confortarla come poteva: passavo più tempo insieme e per questo le giornate trascorrevano più leggere. Anche gli altri amici sostenevano Monnie, con molta cautela e tatto, ma la probabile perdita del lavoro non era l’unico evento che  la preoccupava. Altre volte Monnie aveva avuto situazioni lavorative precarie, ma i suoi turbamenti d’umore erano dovuti anche alle ultime vicende sentimentali sperimentate negli ultimi due mesi.

A Gennaio incontrò un paio di volte Nik insieme ai suoi amici. Eventi non programmati, feste di amici in comune, come se fosse  stato il destino a metterli davanti, per quanto oramai non sarebbero più cercati. Ciò che accadde in quelle situazioni fu lo stesso copione di sempre: in  entrambe le occasioni, si scambiarono solo saluti formali, poche parole di cortesia, come se fossero due conoscenti ed invece si erano amati. In particolare, una sera a casa di un amico, molti tra gli amici stretti di Nik e di Monnie erano presenti e c’era anche un’altra figura. Nik flirtava spudoratamente con una ragazza, poco più che ventenne, una ragazza dai lunghi capelli castani e lo sguardo ammiccante di chi conosce bene l’arte della seduzione mentre Monnie era diventata una spettatrice. attonita del loro guardarsi, parlarsi ed abbracciarsi, Sapeva di non poteva intervenire, non poteva parlare, riusciva a malapena a respirare e stringendosi le mani come in un pugno, poteva solo abbassare lo sguardo quando incrociava lo sguardo compiaciuto di Nik  e volgerlo altrove, con una forte tristezza nel cuore. Quella sera fu veramente devastante per lei: stamparsi in faccia una finta allegria, morire dentro, ostentare sicurezza  e avere la consapevolezza di essere stata sconfitta. Molte volte in realtà lui la cercò con gli occhi e molte volte lui la cercò davvero, sembrava che si stessero rincorrendo ma  nessuno, a parte i loro cuori ed i loro ricordi, conosceva il loro passato, i loro baci e le parole spese per alimentare una relazione che non si concretizzò mai. E quando ormai la serata volgeva al termine, Monnie fece per caso conoscenza con quella ammaliante ragazza che quella sera  le aveva sottratto tutte le speranze, e  che ebbe persino l’ardire di chiederle come conosceva Nik Cowell. Per qualche secondo , stupefatta , le rispose che si conoscevano da tempo, da quasi un anno tramite un altro amico in comune. Silenzio. Monnie allora le riformulò la stessa domanda con intrepida curiosità di come e da quanto tempo avevano iniziato ad essere così “intimi” , almeno in apparenza. Così Monnie registrò ogni sua parola, ma tenne per sé ogni commento e precisazione:  nessuno, in quella stanza, avrebbe mai saputo di cosa si fosse creato e disfatto tra loro due. 

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