domenica 16 febbraio 2014

L'ultimo volo Cap.11

Capitolo Undicesimo
COME OGNI PRIMAVERA
(parte prima)

Come ogni primavera, Monnie  non sapeva a cosa sarebbe andata incontro. Intanto l’aria impetuosa di Marzo portava così nuova linfa alla sua vita: aveva riottenuto l’incarico di maestra nell’asilo in cui aveva lavorato sino a qualche mese  prima ed era così entusiasta di quel nuovo gruppo di amici che la facevano sentire nuovamente viva.  Archiviata la delusione profonda per Nik, Monnie era decisa di voltare pagina e aveva intenzione di vivere, nuovamente,  a pieno le prossime giornate di primavera, conservando un frammento di cuore al ricordo dell’amore che aveva provato per lui e cercando di fare tesoro dell’esperienza: avrebbe cercato di innamorarsi della vita, prendendo il buono ed il brutto insieme e avrebbe lo lasciato libero, libero di non cercarla più ed anche lei si sarebbe sentita più libera di vivere, senza di lui, qualsiasi altra emozione.


Il vento di Marzo portò nuove sensazioni, nuovi orizzonti ed una nuova amicizia tra Monnie e Vemis, nata per caso ed alimentata da una  sottile attrazione fisica che entrambi non sapevamo spiegare! Ciò che lei sentiva per questo giovane designer era proprio incomprensibile, ma rappresentava forse quella pazzia di cui aveva tanto bisogno: in meno di un mese dal loro primo incontro, erano già usciti insieme due volte! E per lei era normale non fingere, non cambiare la sua personalità e si sentiva libera di dire quello che voleva e vedeva in lui la stessa sincerità. Ridere, scherzare, sorridere spontaneamente e poi, quel modo così galante e gli sguardi ammiccanti di Vemis erano sapori dimenticati per Monnie. Poi passò una settimana, ma entrambi si cercavano tramite messaggi telefonici, telefonate allegre ed entrambi si sentivano terribilmente legati. Un altro appuntamento, questa volta ad Aprile però, in riva al mare, un dopo cena speciale. Complici l’atmosfera romantica, la sera piena di stelle, un vento freddo e tagliente e la voglia di un abbraccio caldo. Monnie si era concessa a quel bacio amichevole, ma le labbra di Vemis erano passionali, un sicuro porto per le sue labbra confuse, soprattutto che nelle prime settimane di Marzo era tornato Fabien. Bastarono quei pochi giorni per riconfermare a Monnie che per l’ortopedico lei non provava nulla, nessuna reazione, nessuna sensazione e neanche il sesso era appagante con lui, quanto sempre  doloroso.

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