sabato 14 giugno 2014

L'ultimo volo Cap. 14

Capitolo Quattordicesimo
SAPORE DI ESTATE
(parte prima)

Il sale sulla ferita aperta disinfetta,  ma brucia. La ferita di Monnie bruciava vivamente ed il sale delle sue lacrime incrementava quella sofferenza, talmente accecante da farle commettere azioni che non avrebbe mai dovuto compiere.  Il destino e Saturno contro l’avevano messa nuovamente alla prova, in un periodo come quello dell’estate in cui la vita dovrebbe apparire più leggera, ed invece, per Monnie era appena iniziata una stagione da dimenticare.

Quel tardo pomeriggio di solstizio d’estate in cui Taninem lasciò Monnie,  quando era distesa a guardare allibita il soffitto, prima di telefonare a Jovy, chiamò insistentemente  Vemis, che, in un modo o nell’altro la amava ancora. Quella sera stessa lui rispose al suo bisogno di presenza e si incontrarono, dopo essere stata insieme a Jovy e da un’altra coppia di amici simpatici a trascorrere un paio d’ore in un cinema all’aperto.  Monnie era davvero fuori di sé nella sua calma apparente e aveva necessariamente bisogno di un’emozione forte, forte per contrastare il profondo dolore che sentiva dentro, che non riusciva a razionalizzare. Le uniche parole che le erano rimaste impresse erano quelle gelide di Taninem, anche mentre baciava le labbra di Vemis e  cercava di farci nuovamente l’amore. Adesso Vemis era lì con lei da dove era sparito,  ma Monnie sapeva di avere bisogno di non sentirsi sola per non esplodere dentro quel mare di indifferenza che si sentiva addosso.