Capitolo Ottavo
DENTRO A MIEI OCCHI
(parte prima)
Quando
Monnie si trovava sola sdraiata sul suo
letto, guardando le pareti della sua camera da letto, riusciva a leggere la
storia dei suoi ultimi dodici mesi passati in quella nuova casa, dopo la
separazione da James ed i mesi di
convivenza con lui. Come sorpresa, notava come quelle pareti bianche attorno a
le si fossero riempite di foto, di attimi, di ricordi che aveva già rimosso e
sovrapposti ad altri, soprattutto nella parete sulla sua sinistra. Un parete
ampia, bianca, con adesso alcune foto del suo ultimo viaggio all’estero, poi il
piccolo calendario vintage con immagini di rare piante e fiori accanto al
grande calendario, che le ricordava inesorabilmente di come gli eventi fluiscono. Andando avanti con lo
sguardo c’era l’interruttore doppio del
lampadario, la porta antica della stanza e proseguire nella parete di fronte,
il radiatore per scaldare le notti gelide di Monnie, e sopra le sue foto, i
suoi amici, e gli attimi di allegria del suo party di specializzazione. Poi la
grande credenza che rendeva particolare tutta la stanza con i suoi oggetti: quelli colorati di uso quotidiano, gli strumenti del trucco, i profumi, i suo monili, i
ricordi e gadget sparsi, i suoi calici da vino, i fiori finti che
illuminavano la stanza, la sua macchina fotografica professionale. Proseguendo,
alla fine della grande credenza, un’altra parete bianca, qualche piccolo
quadretto senza importanza. Ad angolo c’era la piantana nera che aveva
illuminato dolcemente anche il viso di Nik. La parete di destra, a partire
dalla piantana, era interrotta dall’unica grande finestra che accoglieva le tende velate, che incorniciavano la grande scrivania di legno ed il piano in
vetro nero su cui erano poggiate le chiavi, il laptop e i libri mai letti. Continuando
ancora si vedeva uno scorcio di parete bianca con appesa fogli con frasi
incoraggianti e il piccolo armadio di Monnie. Alzando gli occhi verso la parete
dietro lei, riusciva a vedere le sue stelle viola, alternate in un disegno
casuale con le foto dei suoi grandi occhi blu, che Seth aveva scattato per lei,
ed alcune foto di fiori e paesaggi che aveva fotografato durante il suo viaggio
in Africa, ai primi di Giugno, viaggio nel quale espresse “quel” desiderio, che
la stella cadente realizzò poche settimane dopo. Inutile dirlo ma quel
desiderio era Nik, e si avverò…anche se con risvolti che Monnie non capì mai,
perché non c’era logica dietro i comportamenti del medico, ma solo paura di
tornare ad amare.
Nessun commento:
Posta un commento