Capitolo Settimo
IL GIOCO DEL SILENZIO
(parte seconda)
Imbarazzata,
ma decisa, inviato. Non era tanto lontano, era da poco andato via, se avesse
voluto sarebbe tornato indietro, perché lui non tornò.
Intanto
lei salì a casa,l’ascensore e poi il portone di casa ed entrò con il cuore in
gola, ad aspettare un messaggio di risposta: se non poteva averlo perché lui non
era innamorato quanto lei, voleva almeno averlo carnalmente, perché era tanta
la voglia di far l’amore con lui. Ecco, lei voleva “farlo” di nuovo l’amore,
non consumarlo e sapeva anche che il minimo tocco con lui sarebbe equivalso a
farlo. Così, iniziò a spogliarsi per casa, poi nella sua stanza, iniziò ad
amarsi tra le sue lenzuola aspettando una risposta…Poi il rimorso, la paura
della figuraccia, paura dell’essersi esposta ancora ed un altro messaggio per scusarsi,
per ribaltare la situazione, perché il silenzio di Nik era un profondo e
lancinante “No”.
“Mi sono resa conto adesso che ho inviato un mess alla
persona sbagliata! Sorry buonanotte” ed ancora desiderava lui nel letto.
Qualche minuto, Monnie che tristemente lo pensava lo voleva accanto e la sua
chiamata : “ Pronto, e…”, stava per iniziare “Ohi Nik, mi devi scusare ma ho
sbagliato ad inviare il messaggio, tra il sonno e il mal di testa, il vino, mi
sono accorta che l’ho inviato a te e non al mio amico Ninos…”, lui, dal tono
gentile e rassicurante, “dai, non fa niente, sarà il sonno e la stanchezza. Ho
letto il messaggio adesso che sono arrivato a casa…”. Quella voce, quelle
parole, quante cose avrebbe voluto dirgli ed invece le solite battute, ed
ancora peggio, le solite scuse. Telefonata chiusa e Monnie aveva voglia di
sprofondare, nel sonno, nella vergogna, ma era solo innamorata, disperata in un
letto vuoto, freddo, come le sue labbra
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