Capitolo Terzo
SOTTO IL CIELO DEL DESTINO
(parte terza)
Era
martedì 4 dicembre, e tutto era sempre così speciale.
Quando
Monnie tornò a casa , il giorno successivo, erano quasi le venti della sera ed
si era appena sdraiata sul suo letto grande e vuoto d’amore, quando
improvvisamente il telefono squillò. Monnie prese in mano il suo cellulare. Le
labbra dischiuse, la mano tremante, il cuore impazzava: Nik stava chiamando.
Allora lei rispose: - Pronto.- -Buonasera ciao come stai? – Oh ciao io bene
grazie e tu?- Conversazione ancora sterile, ma adesso Monnie non sapeva la vera
ragione di quella telefonata così
improvvisa e decisamente inusuale! Allora lei gli chiese :- Dimmi pure, ci sono
novità?- e lei alludeva alla visita che l’indomani mattina l’avrebbe ricondotta di
nuovo da lui, al suo studio però. – No,
volevo ricordarti che domai mattina abbiamo l’appuntamento allo studio,eh?
Visto hai il tuo medico che ti chiama per ricordarti dell’appuntamento, meglio
di un agenda. Come stai? Che fai?—Io sono appena tornata da lavoro, stavo per
andare a fare una doccia. E tu?- - Io sono in macchina , sto per tornare a
casa. E stasera che, fai dove vai?- Monnie spiazzata, con la porta della sua
camera chiusa, per non lasciar trapelare nulla, la voce meno tremante ma non
per questo meno emozionata.- Stasera? Penso che dopo cena usciamo con Agosh ed
Andrius, per fare un giro in centro, visto che è da poco che sono ritornati in
città. E tu cosa pensi di fare? Che fai stasera?- . Il tono di Monnie si stava trasformando:
l’impatto gelido delle prime battute stava lasciando spazio alla dolcezza ed
entrambi adesso avevano abbassato le difese, erano vulnerabili come le parole
che pronunciavano. Chissà quante parole avrebbe voluto sentire Monnie, quante
parole avrebbe voluto sentire con quella sua intonazione ed il suo leggero balbettio che la faceva sciogliere!
- Stasera,
penso che esco, anche se fa molto freddo, io sto per tornare a casa, sono in
maccchina. C’è tanta confusione per
strada in Big Step Street, ci sono lavori in corso…- e Monnie aggiunse – Ah,
quindi stai tornando a casa da lavoro. Sì, è vero, fa molto freddo stasera!-
e lui- Sì, fa molto freddo. Beh, allora ci vediamo domani mattina in studio per
l’ultimo controllo, mmm non è vero?- . Monnie non capì mai se lo diceva perché era “contento” che fosse davvero l’ultimo loro incontro reale programmato
l’indomani, ma dal tono ella percepì come una sorta di lieve dispiacere, come se
quello fosse stato davvero l’ultima volta.
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