Capitolo Nono
NESSUNA RISPOSTA
(parte prima)
I
mesi di Gennaio e Febbraio del nuovo anno non furono molto stimolanti per il
suo lavoro che vide una brusca caduta,
in quanto la sua opera di collaborazione nell’asilo in cui lavorava da diversi
anni era giunta oramai agli sgoccioli e molto probabilmente non ci sarebbe
stato un rinnovo contrattuale. Per questo motivo, ultimamente l’umore di Monnie
era piuttosto altalenante: alcuni giorni era piena di speranze, altri invece
sprofondava nel pessimismo peggiore. Jovy cercava di confortarla come poteva:
passavo più tempo insieme e per questo le giornate trascorrevano più leggere.
Anche gli altri amici sostenevano Monnie, con molta cautela e tatto, ma la
probabile perdita del lavoro non era l’unico evento che la preoccupava. Altre volte Monnie aveva
avuto situazioni lavorative precarie, ma i suoi turbamenti d’umore erano dovuti
anche alle ultime vicende sentimentali sperimentate negli ultimi due mesi.
A
Gennaio incontrò un paio di volte Nik insieme ai suoi amici. Eventi non programmati,
feste di amici in comune, come se fosse stato il destino a metterli davanti, per
quanto oramai non sarebbero più cercati. Ciò che accadde in quelle situazioni
fu lo stesso copione di sempre: in entrambe le occasioni, si scambiarono solo
saluti formali, poche parole di cortesia, come se fossero due conoscenti ed
invece si erano amati. In particolare, una sera a casa di un amico, molti tra
gli amici stretti di Nik e di Monnie erano presenti e c’era anche un’altra
figura. Nik flirtava spudoratamente con una ragazza, poco più che ventenne, una
ragazza dai lunghi capelli castani e lo sguardo ammiccante di chi conosce bene l’arte
della seduzione mentre Monnie era diventata una spettatrice. attonita del loro
guardarsi, parlarsi ed abbracciarsi, Sapeva di non poteva intervenire, non
poteva parlare, riusciva a malapena a respirare e stringendosi le mani come in
un pugno, poteva solo abbassare lo sguardo quando incrociava lo sguardo
compiaciuto di Nik e volgerlo altrove,
con una forte tristezza nel cuore. Quella sera fu veramente devastante per lei:
stamparsi in faccia una finta allegria, morire dentro, ostentare sicurezza e avere la consapevolezza di essere stata
sconfitta. Molte volte in realtà lui la cercò con gli occhi e molte volte lui
la cercò davvero, sembrava che si stessero rincorrendo ma nessuno, a parte i loro cuori ed i loro
ricordi, conosceva il loro passato, i loro baci e le parole spese per
alimentare una relazione che non si concretizzò mai. E quando ormai la serata
volgeva al termine, Monnie fece per caso conoscenza con quella ammaliante
ragazza che quella sera le aveva
sottratto tutte le speranze, e che ebbe
persino l’ardire di chiederle come conosceva Nik Cowell. Per qualche secondo , stupefatta
, le rispose che si conoscevano da tempo, da quasi un anno tramite un altro
amico in comune. Silenzio. Monnie allora le riformulò la stessa domanda con
intrepida curiosità di come e da quanto tempo avevano iniziato ad essere così
“intimi” , almeno in apparenza. Così Monnie registrò ogni sua parola, ma tenne
per sé ogni commento e precisazione: nessuno,
in quella stanza, avrebbe mai saputo di cosa si fosse creato e disfatto tra
loro due.
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